Notizie in pillole

 

*IL NUOVO DIRETTIVO FAST 2022-2024. L’Assemblea della FAST ha scelto i 12 membri del Consiglio per il triennio 2022-2024 con criteri di competenze e di trasparenza e principi di etica e con attenzione alla mission della FAST, ovvero la divulgazione scientifica. Il Direttivo ha nominato presidente per acclamazione Rinaldo Psaro (foto a sinistra), laurea in chimica, dirigente di ricerca in quiescenza del CNR-Consiglio nazionale delle ricerche, membro della SCI-Società chimica italiana, sezione Lombardia. I vicepresidenti sono Marina Carpineti, socia della SIF-Società italiana di fisica, professore al Dipartimento di fisica della Statale di Milano e Giorgio Gavelli, laurea in chimica e già dirigente Enea, membro di AIM-Associazione italiana di metallurgia.

Oltre a questi tre, fanno parte del Comitato esecutivo Barbara Affaticati, chief operating officer di SIAM 1838 e Michele de Nigris, direttore sostenibilità e fonti energetiche di RSE-Ricerca sistema energetico. Paolo Schgör di AICA viene riconfermato tesoriere.

Completano il consiglio Elena Bauer, direttore comunicazione di IFOM; Paolo Guazzotti, direttore Area industria e innovazione di Assolombarda; Sergio Riva, direttore ricerca CNR; Francesco Santi, consulente industriale e presidente AIAS; Enrico Tironi, Politecnico di Milano; Ferruccio Trombini, direttore industriale Cogne Acciai speciali. Alberto Pieri viene riconfermato segretario generale; mantiene anche l’incarico di vicepresidente UGIS Unione Giornalisti Italiani Scientifici e responsabile del concorso europeo "I giovani e le scienze".

 

Nuova tecnologia rileva le microplastiche prodotte dagli pneumatici. L’abrasione degli pneumatici durante la circolazione dei mezzi di trasporto causa il rilascio di microparticelle inquinanti nell’ambiente, un fenomeno in forte crescita su scala globale. Le particelle si accumulano ai bordi delle strade per poi defluire nei corsi d'acqua, inquinando l'ecosistema idrico e causando preoccupazioni per la salute degli ecosistemi interessati. A causa degli attuali gap metodologici nelle tecniche di analisi, le microplastiche più piccole di 5 µm (micrometri) rimangono in gran parte non quantificate. In un nuovo studio dell’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf) in collaborazione con il SoftMatter Lab dell’Università di Göteborg e l’Institut des Molécules et Matériaux dell’Università di Le Mans, i ricercatori hanno combinato, per la prima volta, una strategia non-convenzionale per intrappolamento ottico di particelle fortemente assorbenti (2D Trapping) con l’analisi Raman (Raman Tweezers), per rivelare e identificare la natura chimica del particolato nel range tra 500 nm (nanometri) e 5 µm (micrometri) prelevato nel lavaggio di una piattaforma per la revisione degli autoveicoli. La ricerca è stata pubblicata su Environmental Science: Nano.

 

Dai supercalcolatori un prezioso aiuto per la mitigazione dei rischi geologici.  Sviluppati codici numerici e applicazioni che potranno essere utilizzati come servizi di calcolo urgente (urgent computing) per l’allerta precoce (early warning) e la valutazione dei rischi in caso di eventi naturali calamitosi. Realizzati nell’ambito del progetto ChEESE (Centre of Excellence for Exascale in Solid Earth), coordinato dal Barcelona Supercomputing Center in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), i codici hanno permesso di effettuare simulazioni numeriche in modo efficiente sui più potenti supercomputer europei, in grado di processare milioni di miliardi di operazioni al secondo,  I potenziali servizi sviluppati da ChEESE sono stati sperimentati su infrastrutture di calcolo ad alte prestazioni, tra cui il supercalcolatore Marconi100 del CINECA, il Consorzio interuniversitario che ospita il maggiore centro di calcolo italiano. Tra le principali applicazioni dei 10 codici europei di punta, spiccano l’uso del supercalcolo urgente (urgent HPC) per ottenere: • mappe ad alta risoluzione dello scuotimento del suolo, calcolate entro poche ore dal verificarsi di un terremoto; • simulazioni estremamente veloci e ad alta risoluzione della generazione e propagazione di tsunami e rapide previsioni probabilistiche dell'inondazione a seguito di un terremoto in mare o vicino alle coste.

 

Altezza massima dell'onda per una simulazione dello tsunami generato dal terremoto di Lisbona del 1755

 

 

Esempio di simulazione effettuata con uno dei codici bandiera di ChEESE (ASHEE) per un’eruzione pliniana al Vesuvio, simile a quella del 79 d.C. che distrusse Pompei. Viene mostrata la colonna eruttiva simulata in 3D; le isolinee e la scala di colori al livello del mare indicano il carico di cenere (in kg/m2) accumulato al suolo dopo due ore e un quarto dall’inizio dell’eruzione. La vista è da Nord Ovest verso Sud Est (si noti la penisola Sorrentina in rilievo)

 Il Galileo