E’ tempo di Nobel

14 personalità della scienza,  della cultura

 e benefattori dell’umanità

insigniti del premio istituito nel 1901

 dall’inventore della dinamite

 

di Irene Prunai

 

 

Alfred Nobel 

 

“Io, Alfred Bernhard Nobel, dichiaro qui, dopo attenta riflessione, che queste sono le mie Ultime Volontà riguardo al patrimonio che lascerò alla mia morte.”

Forse non tutti sanno che Alfred Nobel, ricco imprenditore svedese nato nel 1833, divenne famoso per l’invenzione della dinamite, per la produzione e il commercio di armi. Oggi però Nobel è noto ai più grazie ai prestigiosi premi che vengono assegnati ogni anno nel periodo di ottobre a scienziati e studiosi che hanno ottenuto risultati importanti in campo scientifico, letterario e umanitario.

Quale fu la ragione che portò Nobel a istituire un tale premio?

Nel 1888, a seguito della morte del fratello Ludwig, un giornale francese scambiò le identità dei due Nobel e pubblicò un articolo intitolato “Il mercante della morte è morto”. Alfred, ritrovandosi a leggere un poco lusinghiero necrologio ante-mortem, rimase particolarmente turbato. Fu così che maturò la decisione di voler essere ricordato in modo diverso. Insomma, non è mai troppo tardi per cambiare il proprio destino. Nel 1895, in un giorno qualsiasi, si recò al Swedish Norwegian Club di Parigi per redigere un lungo testamento, rimasto nella storia, nel quale elencava i beni che avrebbe lasciato alla sua famiglia e incaricava un suo fedele collaboratore di investire i restanti beni e donare gli interessi sotto forma di premi a chi avesse contribuito al benessere dell’umanità. Fu Nobel stesso a decidere di dividere i fondi in cinque premi corrispondenti a cinque diverse discipline: chimica, fisica, medicina, pace, letteratura. Inoltre stabilì che i premi per la medicina, la fisica, la chimica e la letteratura fossero assegnati da quattro diversi istituti svedesi e che il premio per la pace fosse assegnato da un comitato eletto dal parlamento norvegese.

Ogni anno, a partire dal 1901, in ottobre vengono resi noti i vincitori e il 10 dicembre, anniversario della morte di Nobel, avviene la cerimonia di premiazione.

E l’economia? In realtà quello per l’economia non è un vero premio Nobel. Istituito nel 1968 dalla Banca di Svezia e attribuito per la prima volta l’anno dopo, è in realtà un premio in ricordo di Alfred Nobel.

Per quanto riguarda l’assenza della matematica tra le discipline da premiare, è diffusa una tesi, non particolarmente attendibile, secondo la quale un’amante di Alfred Nobel avesse intrattenuto una relazione con un famoso matematico svedese. Forse per gelosia o per ripicca, il ricco filantropo decise di non destinare neanche un centesimo del suo patrimonio a questa disciplina.

Puntuali come un orologio svizzero, in realtà l’annuncio del premio per la chimica è stato ritardato di ben 10 minuti, anche quest’anno sono stati assegnati i più prestigiosi premi in ambito scientifico-letterario.

Ecco a voi i vincitori!

 

Medicina:

come di consuetudine il premio Nobel per la Medicina apre le danze. L’anglo-americano John O’Keefe e i coniugi norvegesi May-Britt ed Edward Moser si dividono il premio per aver chiarito come il cervello si orienta nello spazio.

John O’Keefe e i coniugi norvegesi May-Britt ed Edward Moser

Nato negli Stati Uniti ma di origini irlandesi, O’Keefe ha individuato per la prima volta i neuroni posizione (place cell) la cui attività è collegata alla posizione che il corpo occupa nello spazio. La frequenza alla quale queste cellule inviano segnali elettrici aumenta quando ci si trova in un punto specifico. In poche parole questi neuroni posizione ci permettono di rispondere alla domanda “dove mi trovo?”, accendendosi e spegnendosi come lampadine nel nostro cervello. Le place cell sono presenti e attive nell’uomo fin dalla nascita. Situate nell’ippocampo, sono però solo una parte del nostro sistema di orientamento. L’altra componente del nostro Gps interno, quella che ci fa rispondere alla domanda “dove sto andando?”, è costituita dai neuroni griglia (grid cell). La scoperta del funzionamento delle grid cell è valsa l’altra metà del Nobel ai coniugi Moser. Questi neuroni ci permettono di suddividere lo spazio in cui ci muoviamo in celle esagonali, come quelle di un alveare. Ogni neurone controlla una cella e si accende quando, muovendoci, passiamo sull’esagono corrispondente.

Secondo i vincitori del premio la suddivisione dello spazio in esagoni è un sistema particolarmente efficiente perché permette al cervello di controllare ciò che accade con il minor dispendio energetico.

Questo studio non ha applicazioni pratiche nell’immediato, tuttavia fra i sintomi inziali dell’Alzheimer c’è la perdita della capacità di orientarsi anche in luoghi conosciuti.

Fisica:

“Per l’invenzione dei diodi efficienti che emettono luce blu, che ha permesso lo sviluppo di sorgenti di luce bianca luminose ed energeticamente economiche”

La Royal Academy of Sciences conferisce il premio Nobel per la fisica a Isamu Akasaki, Hiroshi Amano, Shuji Nakamura. A vincere, insieme ai tre scienziati, sono i led blu che combinati con quelli rossi e verdi permettono l’emissione di luce bianca continua, quella dei fari delle automobili, dell’illuminazione domestica e dei flash degli smartophone.

Isamu Akasaki, Hiroshi Amano, Shuji Nakamura

Da Edison a oggi, l’illuminazione ne ha fatta di strada. Siamo passati da un filo di tungsteno in un bulbo di vetro a dei dispositivi optoelettronici che sfruttano le proprietà dei materiali semiconduttori. Sono costituiti da tre strati: lo strato n, che contiene gli elettroni; lo strato p con le lacune o portatori di cariche positive; e lo strato intermedio o attivo costituito dal semiconduttore. Dando tensione allo strato p e allo strato n, gli elettroni interagiscono con le lacune emettendo fotoni, cioè luce. A seconda del semiconduttore usato abbiamo luce di diversi colori. Inizialmente vennero sviluppati i led rossi e verdi. Per quanto riguarda quelli blu la strada è stata più faticosa. I ricercatori hanno infatti impiegato trent’anni per trovare un semiconduttore per la frequenza desiderata, per la cronaca parliamo di cristalli di nitruro di gallio. Una volta ottenuto il blu, combinarlo con il rosso e il verde per ottenere una luce bianca brillante è stato quasi un gioco da ragazzi. Per capire meglio l’importanza di questa, diamo un po’ i numeri. L’efficienza luminosa di una candela, misurata in lumen/watt, è di 0,3. Una lampadina a incandescenza arriva intorno ai 70, mentre i led sono intorno ai 300. Un risparmio energetico non indifferente.

Chimica:

Eric Betzig, dell’Howard Hughes Medical Institute di Ashburn (Virginia), Stefan W. Hell, del Max Plank Institute (Göttingen), e William E. Moerner, dell’Università di Stanford (California), sono I vincitori del premio Nobel per la Chimica 2014. I tre scienziati sono stati premiati per aver sviluppato il microscopio a fluorescenza ad altissima risoluzione.

Eric Betzig, Stefan W. Hell, William E. Moerner

Il riconoscimento va al merito di aver superato quello che in microscopia ottica si pensava fosse un limite invalicabile: la possibilità, cioè, di ottenere una risoluzione superiore ai 0,2 micrometri (metà della lunghezza d’onda della luce).

Il microscopio ottico, indispensabile per studiare le cellule più piccole, è stato per lungo tempo soggetto a una restrizione fisica formulata nel 1873 dallo scienziato tedesco Ernst Abbe. Secondo Abbe la risoluzione dei microscopi era infatti limitata dalla lunghezza d’onda della luce. Per quasi tutto il ventesimo secolo i ricercatori hanno lavorato nella convinzione di non poter osservare strutture più piccole dei 0,2 micrometri se non attraverso il microscopio elettronico, che però richiede particolari preparazioni che finiscono per uccidere la cellula da studiare.

Betzig, Hell e Moerner, grazie all’uso di molecole fluorescenti, sono riusciti a superare questo limite. Il loro lavoro ha permesso di ottenere microscopi ad altissima risoluzione, trasformando così questi strumenti in dei veri e propri nanoscopi. Oggi è possibile osservare le singole molecole che compongono le cellule e il comportamento delle proteine, possiamo vedere come le molecole creano le sinapsi tra i neuroni del cervello e tracciare le proteine coinvolte nello sviluppo dell’Alzheimer e del Parkinson.

Gli scienziati sono riusciti ad aggirare il limite di Abbe utilizzando addirittura due metodi diversi. Il primo è quello della microscopia STED (Stimulated Emission Depletion), sviluppato da Stefan Hell nel 2000. Il sistema usa due raggi laser, uno per far brillare le molecole fluorescenti disposte sul campione, l’altro per cancellare la fluorescenza emessa in una lunghezza d’onda non compatibile con quella su scala nanometrica.

Il secondo metodo, chiamato Microscopia a singola molecola, è stato perfezionato separatamente da Betzig e Moerner e si basa sulla possibilità di attivare e disattivare la fluorescenza delle singole molecole. Osservando lo stesso campione e facendolo brillare più volte, si hanno varie immagini che vengono poi sovrapposte per formare un’unica immagine ad alta risoluzione su scala nanometrica.

Letteratura:

Lo scrittore francese Patrik Modiano si aggiudica il premio Nobel per la letteratura.

Di origini italiane, Modiano è uno degli autori francesi di maggior successo, sia di pubblico che di critica.

Patrik Modiano

Dopo un’infanzia e un’adolescenza travagliate, segnate dall’assenza quasi totale di entrambi i genitori, all’età di 15 anni viene notato da Raymond Queneau che ne intuisce le potenzialità. Introdotto dallo scrittore nell’ambiente dell’editore Gallimard, proprio con questa casa editrice pubblica il suo primo romanzo, La Place de L’Etoile. Nel 1972, a soli 27 anni vince il Gran Prix du Roman dell’Accademie Francaise con Les Boulevards de ceinture. La sua produzione letteraria è notevole sia nella quantità che nella qualità. Nonostante l’enorme successo avuto in Francia e in molti altri paesi, Modiano resta un personaggio schivo che raramente concede interviste. Di se stesso afferma: “Non ho mai pensato di fare altro nella vita, ma non avevo un diploma né altri obiettivi specifici. È dura per un giovane scrittore iniziare così presto e preferisco non leggere i miei primi libri. Non è che non li ami, ma non mi ci riconosco più.”

Pace:

“Per la loro lotta contro l’oppressione di bambini e giovani e per il loro diritto all’istruzione”. Il riconoscimento assegnato dal Comitato Norvegese per il Nobel alla Pace sceglie due attivisti di due paesi acerrimi nemici: India e Pakistan. Oslo punta i riflettori sui bambini e sulla pace che per esistere deve passare attraverso i loro diritti. Per questo la scelta, forse obbligata e scontata, cade su Kailash Satyarthi, per la sua lotta contro il lavoro minorile, e Malala Yousafzay, che due anni fa fu quasi uccisa dai talebani contrari al suo impegno a favore dell’istruzione femminile.

Kailash Satyarthi e Malala Yousafzay

Satyarthi, classe 1954, è stato premiato per aver mostrato grande coraggio personale nell’aver guidato dimostrazioni pacifiche contro lo sfruttamento dei minori per ragioni economiche. La sua fondazione, nata negli anni ottanta, ha liberato e aiutato più di 80mila bambini, permettendo loro di istruirsi e reinserirsi nella società.

Malala Yousafzay, di appena 17 anni, è la più giovane persona ad aver mai ricevuto un premio Nobel. È stata premiata per la lotta eroica in favore del diritto all’istruzione femminile.

A soli 13 anni Malala aprì un blog, con il sostegno della Bbc, in cui documentava le violenze degli estremisti islamici in Pakistan, volte in particolare a impedire l’istruzione delle bambine e delle ragazze. Nel settembre del 2012 fu vittima di un tentato omicidio mentre stava andando a scuola. Sopravvissuta all’attentato si trasferì in Inghilterra per evitare ulteriori rappresaglie. Ciò non le ha impedito di continuare la sua battaglia.

Economia:

 

Il Nobel che non è un Nobel quest’anno è stato assegnato a Jean Tirole, docente universitario ed economista, direttore dell’Istituto di Economia Industriale di Tolosa e a capo della fondazione JeanJ-acques Laffont.

Jean Tirole

Uno degli economisti più influenti del nostro tempo che ha chiarito come comprendere e regolare le industrie che ruotano attorno a poche, potenti aziende dominanti. L’economista ha proposto modelli per gestire la concorrenza e controllare i monopoli, attraverso la gestione delle fusioni e dei cartelli delle imprese. Le sue ricerche si sono inoltre incentrate sulla teoria dei giochi, la teoria bancaria e quella finanziaria.

Tirole ha ottenuto un riconoscimento di circa 800mila euro dalla Banca Centrale di Svezia che ogni anno finanzia il premio per le Scienze Economiche in ricordo di Alfred Nobel.

Il Galileo