A Milano lo spazio è a portata di mano

 

Il Museo Leonardo da Vinci inaugura un'esposizione permanente dedicata

all'astronomia e all'esplorazione dello spazio

 

di Adriana Giannini

 

L'ingresso alla nuova area spazio

 

Era dal 1973, ossia dall'anno successivo alla missione dell'Apollo 17, per ora l'ultima occasione in cui l'uomo mise piede sulla Luna, che il Museo della scienza e della tecnologia disponeva dell'unico frammento di roccia lunare esistente in Italia. Il prezioso campione gli era stato infatti donato dal governo italiano che, come molti altri paesi “amici”, l'aveva avuto a sua volta in dono dall'allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. Il frammento faceva parte del relativamente abbondante materiale lunare portato sulla Terra con quella missione (in tutto 110,4 chilogrammi) e il dono aveva lo scopo di sottolineare  l'aspetto pacifico e puramente scientifico delle missioni lunari. Ben pochi, però, l'avevano potuto vedere perché era custodito tra i depositi del Museo. Ci son voluti più di quarant'anni, l'impegno assiduo del direttore del Museo Fiorenzo Galli e molti sponsor grandi e piccoli, ma tutti privati – compresa l'Ugis, l'Associazione dei giornalisti scientifici di cui il curatore dell'esposizione Giovanni Caprara è presidente e di cui molti di coloro che contribuiscono a questo giornale fanno parte  – perché il Museo dedicato a Leonardo da Vinci, pioniere tra le altre sue geniali intuizioni anche del volo, riuscisse ad allestire un'area permanentemente dedicata allo spazio, nella quale il frammento di Luna avesse una visibilità adeguata al suo inestimabile valore.

Una postazione interattiva accanto a un antico sestante

 

L'inaugurazione della nuova area avvenuta il 28 ottobre scorso, alla presenza di un ancor valido ed entusiasta Eugene Cernan, comandante della missione Apollo 17, e della astronauta francese Claudie Haigneré capita comunque in un momento di rinnovato interesse per lo spazio e la sua esplorazione. In novembre la missione Rosetta dell'ESA ha felicemente raggiunto la cometa che si proponeva di studiare, sempre in novembre l'Italia ha inviato sulla Stazione Spaziale Internazionale la sua prima cittadina astronauta Samantha Cristoforetti, Cina e Russia tornano a guardare alla Luna come un interessante obiettivo per le loro sonde automatiche e la Nasa ha approntato la capsula Orion che, se i collaudi senza equipaggio andranno bene, dovrebbe diventare il nuovo mezzo per portare l'uomo verso la Luna e forse Marte.

Satelliti e lanciatori che hanno contribuito all'esplorazione dello spazio 

Ci si aspetta quindi un buon successo di pubblico per un'esposizione che dovrebbe piacere molto anche ai giovani in quanto, accanto a agli strumenti originali utilizzati per i loro studi dagli astronomi del passato (globi celesti, cannocchiali e telescopi) e  alle tecnologie che hanno permesso all'uomo di studiare lo spazio (c'è anche lo specchio X di Riccardo Giacconi), di andare nello spazio (tra gli altri i satelliti Sirio e San Marco e addirittura un intero stadio del lanciatore Vega) e di accompagnare l'uomo nello spazio (gli orologi Omega indossati in tutte le missioni sulla Luna, i manuali di addestramento e  molto materiale inedito russo tra cui la consolle e il seggiolino della Soyuz nonché la tuta che avrebbero indossato i russi sulla Luna se gli americani non li avessero bruciati sul tempo) sono moltissime e di straordinaria efficacia le postazioni interattive multimediali realizzate grazie alla partnership con Samsung. Grazie ad esse i visitatori possono viaggiare virtualmente, ma molto realisticamente nello spazio, scegliere i pianeti su cui desiderano atterrare, visitare la stazione spaziale internazionale, giocare con gli amici a compiere una missione su qualche corpo celeste o provare la sensazione di essere all'interno della cupola della Stazione Spaziale Internazionale e vedere attraverso le ampie finestre scorrere albe e tramonti sulla Terra. Senza dimenticare di soffermarsi con il dovuto rispetto davanti al piccolo frammento di antichissima roccia lunare che, ingrandito e protetto da una sfera di plexiglas, è la vera star dell'esposizione.

 

La tuta predisposta per gli astronauti russi e, sotto, le attrezzature degli astronauti americani

Segnaliamo infine che durante le vacanze di Natale, dal 26 dicembre al 6 gennaio, il Museo della scienza e della tecnologia ha previsto una vasta gamma di visite guidate e di attività per adulti, ragazzi e bambini legate in particolare ai temi dello spazio; le potrete trovare all'indirizzo www.museoscienza.org

Il prezioso frammento di Luna esposto al Museo

 

Il Galileo