Notizie in pillole

 

 

*La CIA, agenzia americana di spionaggio,  afferma che gli UFO degli anni 50 e 60  erano test militari segreti compiuti da aerei U2. I velivoli della CIA, prosegue la nota, erano in grado di volare a 70mila piedi di altitudine, mentre la maggior parte degli aerei commerciali volava intorno ai 20mila piedi e quelli militari a 40mila. Inoltre, dice ancora la CIA, l’Area 51 nel Nevada era una base militare top-secret. Due le domande che pone simile affermazione. Perché, in piena guerra fredda, i sovietici non abbiano reagito in qualche modo e perché la CIA faccia adesso questa “rivelazione”.

 

*Un francobollo commemorativo del padre della sismologia moderna, Giuseppe Mercalli, autore – fra

l’altro – della scala per la classificazione delle scosse telluriche, la Scala Mercalli, presentato a Roma, nella sede dell’ìINGV. Il francobollo, opera dell’artista Gaetano Ieluzzo dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e del valore di 0,80 euro, riproduce, in primo piano, un ritratto  fotografico dello scienziato, affiancato da un elemento grafico rappresentativo della vulcanologia. Sullo sfondo un panorama del Vesuvio e del Colle Umberto con la leggenda: “Giuseppe Mercalli 1850 1914”. La tiratura del francobollo sarà di 800mila esemplari. A commento dell’emissione verrà posto in vendita il bollettino illustrativo con articolo a firma del Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta.In occasione della cerimonia dell’annullo filatelico è stata allestita la mostra itinerante “I luoghi di Mercalli”, un viaggio ideale che ripercorre la storia dello scienziato e dei suoi contributi alla sismologia e alla vulcanologia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, attraverso scritti, fotografie e filmati inediti delle eruzioni del Vesuvio, i grandi terremoti, i primi sismografi e le scoperte che contemporaneamente avvenivano dall’altra parte dell’oceano, fino ai giorni nostri.

 

*Dopo il successo della missione Rosetta - l'atterraggio di Philae su una cometa - gli Stati membri dell'Agenzia Spaziale Europea si sono incontrati a Lussemburgo ai primi di dicembre per analizzare le sfide future. Tra le priorità c'è lo sviluppo del nuovo razzo Ariane 6, considerato fondamentale per conservare il vantaggio dell'Europa nel mercato dei lanciatori. L'ESA punta anche sulla missione ExoMars che cerca segni di vita su Marte. Ma non ci sono soltanto le sonde: l'ESA sta preparando nuovi astronauti che dovrebbero partire nel 2015 e nel 2016. Mentre la cooperazione spaziale europea compie mezzo secolo, l'ESA guarda ai prossimi cinquant'anni.

 

*Siena è una delle prime città italiane a dotarsi di una rete di ricarica per auto elettriche. Poco prima di Natale, infatti, sono state inaugurate le prime due colonnine di una serie di 45 che saranno dislocate in città e nei principali centri della provincia. Nelle foto: un’auto a motore elettrico  in fase di ricarico e l’inaugurazione delle prime due colonnine da parte del vicesindaco Fulvio Mancuso, della responsabile Enel Infrastrutture e Reti Toscana e Umbria Debora Stefani e della responsabile Enel Smart Grids Italia Fulvia Fazio.

 

* Il ‘déjà-vu’? è un’anomalia cerebrale a causarlo. L’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr, in collaborazione con la clinica neurologica dell’Università 'Magna Graecia' di Catanzaro, ha svelato gli scenari neurobiologici sottostanti questo affascinante e misterioso fenomeno psichico. Finora, non esisteva una risposta scientifica definitiva che ne spiegasse il funzionamento. La ricerca è pubblicata su Cortex.

Il déjà-vu è un fenomeno psichico presente in circa l’80% della popolazione normale, che consiste nell’erronea sensazione di aver già visto un’immagine o vissuto un avvenimento o una situazione. Finora non è stata trovata una spiegazione plausibile a questo affascinante fenomeno, anche perché si è sempre studiato il déjà-vu in condizioni di normalità, senza mai considerare la condizione patologica.  I pazienti con epilessia sono un modello patologico più noto in letteratura in quanto le illusioni déjà-vu sono, in realtà, manifestazioni epilettiche derivanti dalle scariche all'interno del cervello. I ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, in collaborazione con l’Istituto di neurologia della locale Università 'Magna Graecia', hanno confrontato per la prima volta al mondo il cervello delle persone più colpite da déjà-vu, sia pazienti neurologici affetti da epilessia sia soggetti sani.

“L’obiettivo di questa ricerca era di scoprire se esista una base anatomo-fisiologica comune nella genesi del déjà-vu tra soggetti sani e pazienti che possa spiegare le basi di un fenomeno psichico che, in alcune circostanze, diventa patologico”, afferma Angelo Labate, neurologo associato dell’Ibfm-Cnr e docente presso l’Università 'Magna Graecia'. “Lo studio ha evidenziato che sia i soggetti malati, sia le persone sane interessate da déjà-vu, presentano anomalie a livello morfologico, che coinvolgono però aree cerebrali diverse. I pazienti affetti da epilessia evidenziano anomalie localizzate nella corteccia visiva e nell’ippocampo, cioè nelle aree cerebrali deputate al riconoscimento visivo e alla memorizzazione a lungo termine. Questa scoperta dimostrerebbe che la sensazione di déjà-vu, riportata dai pazienti durante un episodio epilettico, è un sintomo organico di una memoria reale, anche se falsa”.

Diversamente, i soggetti sani che vivono questa esperienza “presentano piccole variazioni anatomiche in un’area cerebrale (corteccia insulare) che ha il compito di convogliare tutte le informazioni sensoriali all'interno del sistema limbico/emotivo”, aggiunge Antonio Cerasa dell’Ibfm-Cnr. “Tale modifica parrebbe dimostrare che nel soggetto sano l'esperienza del déjà-vu è in realtà un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito, più che un ricordo alterato: noi pensiamo di aver già visto quel posto, ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo mnestico precedentemente associato”. 

 

*La famosa statua in marmo dell’imperatore Augusto rinvenuta a Roma nel 1863 e nota come Augusto di  Prima Porta” dal luogo di ritrovamento, è tornata perfettamente integra ai Musei Vaticani dopo essere stata esposta alle Scuderie del Quirinale a Roma e al  Grand Palais a Parigi.

A causa della fragilità della statua tutti gli spostamenti durante il trasporto sono stati eseguiti utilizzando un innovativo sistema di protezione da qualsiasi sollecitazione o urto, sostenuto dalla ditta Montenovi, progettato e sviluppato dall’ENEA in collaborazione con i Musei Vaticani. Le soluzioni tecnologiche sono state studiate e realizzate dall’ing. Gerardo De Canio dell’ENEA insieme ai tecnici dei Musei Vaticani, Guy Devreux e Stefano Spada, restauratori del Laboratorio Restauro Marmi e al prof. Ulderico Santamaria, responsabile  del  Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Restauro.

Il trasporto è stata un’operazione complessa in quanto la statua, alta più di 2 metri e dal peso di oltre 1000 chilogrammi, restaurata in più punti, è molto vulnerabile alle vibrazioni e agli urti, ma grazie all’integrazione di diverse tecniche (tutore, cassa ammortizzata e gabbia antivibrante) ne è stata possibile la perfetta protezione in tutte le fasi. In primo luogo sono stati applicati alla statua un tutore per il braccio  e uno speciale corpetto protettivo per il torace, fissato al basamento della statua tramite un traliccio di sostegno; la seconda fase ha comportato il posizionamento della statua  all’interno di una cassa in legno allestita con rivestimento ammortizzante, inserita a sua volta in una seconda  gabbia d’acciaio antivibrante. Tutti i passaggi delle operazioni sono state monitorati con un sistema di sensori, posizionati sui punti critici della statua e sul basamento. 

Il Galileo è Charlie Hebdo