“Salute in Comune”

Da metà gennaio, nella Sala dei Giudici in Loggia, a Brescia, il primo del ciclo di incontri “Salute in Comune”

 

di Luisa Monini

 

L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Brunelli con il supporto incondizionato del Comune di Brescia, nasce dalla consapevolezza che, in un’epoca in cui la tecno scienza propone soluzioni per tutto e per tutti con notizie che si accavallano tumultuosamente non lasciando a chi le riceve il tempo necessario per capirle, elaborarle e farle proprie, è opportuno creare un’occasione, un momento di riflessione su tutto ciò che riguarda le reali possibilità di prevenzione e cura delle malattie e/o situazioni in grado di determinare le differenti condizioni di disabilità che ancora oggi, secondo il Censis, affliggono nel nostro Paese oltre 4 milioni di persone, pari al 6,7% della popolazione. Una fetta consistente di cittadini che, tuttavia, sembra spesso invisibile agli occhi della collettività. Secondo l’ O.M.S. la disabilità è la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui l’individuo vive. In poche righe sono espressi concetti rivoluzionari che introducono un nuovo modo di intendere la disabilità che non rappresenta più una condizione clinica a sè stante e isolata dal resto del mondo, bensì una realtà interattiva che si interfaccia e modula con quella circostante, generando “ il modello bio-psico-sociale della disabilità”. Nel 2006 a N.Y. veniva approvata la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità con lo scopo di combattere ostacoli, barriere, pregiudizi, garantendo un’eguale ed effettiva protezione legale contro ogni genere di discriminazione, definendo una nuova politica per le persone con disabilità basata sulla tutela dei diritti umani. La legislazione nazionale e  internazionale tutela i diritti dei disabili come fondamentali diritti umani e al loro servizio si pongono anche la Domotica e la Telemedicina. Adattare le abitazioni e i luoghi di lavoro in funzione di particolari esigenze, utilizzando ausili tecnologici e automatizzando i servizi è un criterio da rispettare in ogni intervento edilizio per facilitare l’utilizzo delle capacità residue del disabile ( motorie, intellettive, sensoriali etc.). Le soluzioni che la domotica propone a favore degli anziani e dei disabili sono di sicura e provata utilità ed efficacia a patto però che siano conosciute, comprese e, soprattutto, accettate dall’utente finale. Per i molteplici servizi socio-sanitari-assistenziali a distanza, nati grazie al recente sviluppo delle telecomunicazioni, vale lo stesso discorso. Perché, posto che i tele-servizi, dalla telemedicina al telesoccorso, hanno risolto i gravi problemi legati all’assistenza sul territorio di pazienti critici e cronici, questo non vuol dire che essi debbano sostituire i rapporti interpersonali e le relazioni sociali. Nell’era della Sanità super-informatizzata e super-tecnologica  il rapporto umano medico-paziente va promosso e tutelato come il più valido ed efficace degli ausili e delle cure. Di Domotica, Telemedicina e di Brescia città amica di tutti i suoi cittadini, si parlerà nel primo incontro del ciclo delle sette conferenze, a cadenza mensile, organizzate dalla Fondazione Brunelli.

 

Il Galileo