L’ultima novella di Giovanni Boccaccio

Com’è morto il grande scrittore?

Problemi di fegato dice il prof, Galassi del Dipartimento di Medicina Evoluzionistica dell'Università di Zurigo

 

 

La tesi sulla causa mortis di Boccaccio è stata presentata per la prima volta lo scorso settembre 2016 alla conferenza dell' American Boccaccio Association presso la Duke University, con grandissimo interesse da parte degli studiosi,  in Italia, il 22 giugno scorso, presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena  dal professor Francesco Galassi da Santarcangelo di Romagna, docente nel Dipartimento di Medicina Evoluzionistica dell'Università di Zurigo, unanimemente considerato un'eccellenza nel proprio settore e tra i più influenti scienziati al mondo under 30.

"La conclusione cui siamo giunti - spiega il professor Galassi -  è che, confrontando in maniera storico-clinica le fonti, il quadro patologico che ne deriva è che il Boccaccio sviluppò una patologia epatica probabilmente causata dalla grave obesità che lo affliggeva. Il quadro di scompenso epatico poi, verosimilmente  combinato con uno scompenso cardiaco, ha determinato un edema massivo. Non è escluso che il fegato cirrotico abbia poi potuto evolvere negli ultimi mesi di vita del Boccaccio in un epatocarcinoma, come molto frequentemente visto nel mondo moderno. Futuri studi paleopatologici classici sui resti mortali del grande poeta potranno addurre ulteriori dati ad un quadro clinico estremamente ben documentato dalla descrizione dei sintomi lasciataci da Boccaccio stesso e da moltissimi riferimenti esterni (altre fonti e testimoni oculari),

L'evento di Cesena, era organizzato da Orango - curiosi per natura -Gruppo Archeologico Cesenate Associazione Pro Rubicone @Associazione terre centuriate cesenati, in collaborazione con alcuni membri del gruppo Ausl Romagna Cultura.

Lo studio sulla morte del Boccaccio è attualmente in pubblicazione presso la rivista scientifica HOMO-Journal of Human Evolution,  alcuni membri del team di ricercatori stanno scrivendo un libro divulgativo sull'argomento e  recentemente è stato invitato a far parte del progetto, per la fase paleopatologica classica dello stesso, il team del Prof. Gino Fornaciari (Università di Pisa), con cui Francesco M. Galassi ha da lungo tempo ormai una collaborazione organica.

Il Galileo