Fabbrica Ferrari

Un profano a Maranello

 

di Giuditta Bricchi

 

Viale Enzo_Ferrari

Per tutti i tifosi Ferrari del mondo, andare a Maranello, è un viaggio da  fare almeno una volta nella vita. La visita di questo “ luogo sacro” dell’automobilismo sportivo, risulta entusiasmante anche al profano.  L’Unione Giornalisti  Italiani Scientifici (UGIS ), in occasione  del cinquantesimo della sua fondazione, ha organizzato, per i soci, una visita alla Fabbrica Ferrari di  Maranello (Modena),  che festeggia il suo settantesimo anniversario di attività. La “Cittadella Ferrari” è qualcosa di unico al mondo non solo per la produzione di celebri auto, ma anche perché  è uno straordinario complesso architettonico, ispirato ai concetti di sostenibilità ambientale, di qualità e sicurezza degli ambienti di lavoro.

 

Galleria del Vento Renzo Piano

La fabbrica di Maranello  assomiglia a un museo di architettura moderna. Più che uno stabilimento, sembra  un “campus” con  edifici  dedicati a elementi specifici del design e della costruzione delle vetture. Ospita tutta l’attività di progettazione e produzione,  con la sola eccezione delle scocche e dei telai in alluminio, prodotte dallo stabilimento Scaglietti di Modena. A partire dalla metà degli anni '90, molti  vecchi edifici sono stati sostituiti da nuove costruzioni progettate dai maestri dell'architettura mondiale.

Berlinetta Ferrari

Grandi architetti di fama internazionale hanno contribuito alla creazione di un complesso architettonico organico  (Cittadella Ferrari) a misura d’uomo (Formula Uomo), come ha sottolineato Stefano Lai, Direttore della Comunicazione. Luce, trasparenza ed elementi vegetali sono state  le parole d’ordine  che  hanno guidato i progettisti. Renzo Piano esordì con la Galleria del Vento. Luigi Sturchio proseguì con la Nuova Logistica (centro della logistica sportiva). Marco Visconti realizzò  il padiglione Lavorazioni Meccaniche Motori, il padiglione Verniciatura e il Ristorante Aziendale. Opera di  Massimiliano Fuksas  è il Centro Sviluppo, che costituisce un esempio di architettura bioclimatica.  La creatività di Jean Nouvel si è espressa nel Padiglione Nuove Linee di Montaggio.

La visita - Gli stabilimenti Ferrari non sono aperti al pubblico, ma è sempre possibile una visita della cittadella in autobus (circa un’ora)  (www.maranello.it/cosa-fare/stabilimento -   https://musei.ferrari.com/it/maranello/tour ). Non si possono  fare fotografie. La visita in fabbrica è riservata ai clienti Ferrari e ai soci della Scuderia Ferrari Club.

Lavorazioni meccaniche - Nel luminoso edificio di Marco Visconti, dedicato alle lavorazioni meccaniche,  si integrano alta tecnologia e  lavorazioni artigianali molto raffinate. Qui si esegue  la produzione  dei componenti dei motori da 8 e 12 cilindri in spazi dove sofisticate macchine utensili si alternano ad aree verdi, che contribuiscono al microclima dell’ambiente,  rendendolo esteticamente più piacevole. La luminosità naturale è modulata da una ben studiata impostazione di esposizione solare. Il  flusso del lavoro scorre  attraverso  quindici aree  ben spaziate, con  ampi percorsi utilizzabili contemporaneamente da più operatori.

Nuove Linee di Montaggio  Estremamente suggestivo è il padiglione  ideato  da Jean Nouvel ottenuto espandendo l’ edificio preesistente, dedicato  all'assemblaggio delle vetture. Qui si assiste alla nascita delle auto, seguendo l’assemblaggio  delle diverse parti (motore, plancia, scocca, e così via). Il connubio tra eccellenza tecnologica e altissima artigianalità è valorizzato  dalla  trasparenza e dalla luminosità della struttura, che ha una copertura in lamelle specchianti con grandi lucernai. Tra il vecchio e il nuovo edificio sono posizionati  micro giardini che formano un filtro vegetale,  utile  ad assorbire la rumorosità dell’ambiente.

 

Un altro scorcio della galleria del vento

Le auto d’epoca - Le primissime Ferrari GT uscirono dallo stabilimento di Maranello nel 1948 e a 70 anni di distanza, la maggior parte di queste vetture sono ancora in ottime condizioni. I loro proprietari tengono molto alla manutenzione delle vetture, così che possano  essere sempre sicure ed emozionanti da guidare oggi, come lo erano quando furono costruite. Il mantenimento e l’assistenza di vetture così sofisticate è un processo estremamente delicato e specialistico, per il quale la maggior parte delle officine non è preparata. Ecco perché Ferrari offre ai suoi clienti un servizio di restauro di prima classe, mirato a preservare l’eredità di queste vetture d’epoca.

Centro Sviluppo Prodotto

Manutenzione, restauro e certificazione - Il reparto Ferrari Classiche offre  ai possessori di  auto classiche servizi di manutenzione, di certificazione e di restauro per le vetture di interesse storico. Gli uffici e l’officina sono alloggiati nell’area  che precedentemente era occupata dalla fonderia Ferrari. Ogni singola componente di una Ferrari è disegnata e 99999999999999costruita con l’obiettivo principale di ottenere prestazioni straordinarie. Per ogni Ferrari costruita sono registrate nell’archivio dell’azienda le informazioni dettagliate relative a ciascuna sua componente. Sono conservati tutti i fogli d’assemblaggio e i disegni originali a partire dal 1947. ll team di esperti della divisione è quindi in grado di restaurare qualunque Ferrari, riportandola alle sue condizioni d’integrità originali.

Trigeneration Plant Evaporative cooler circuit

 

Ambiente di lavoro e sostenibilità -  La cittadella Ferrari  rappresenta una delle realtà tecnologiche e ingegneristiche più avanzate d'Italia e del mondo e si colloca, ai primi posti, tra i migliori ambienti lavorativi. E’ dotata di  un impianto fotovoltaico e  di un impianto di trigenerazione (sistema di produzione combinata di energia elettrica, termica e frigorifera) che  ne garantiscono  l’autonomia energetica.  La fabbrica Ferrari, riprogettata a partire dagli anni ’90, con l’obiettivo di realizzare un organismo dinamico sviluppato in armonia con le esigenze di chi vi lavora,  ha ottenuto il premio di Best Place to Work in Europe.

         

Nuove Linee di Montaggio

 

Il Galileo