Industria   aerospaziale  ed  alta  tecnologia

gli F-35 di Cameri

 

di Giuditta Bricchi

 

A Cameri, in provincia di Novara, nel centro FACO (Final Assembly and Check Out), vengono assemblati e in parte costruiti gli F-35, velivoli da battaglia di quinta generazione. I velivoli sono prodotti nell’ambito del programma multinazionale JSF (Joint Strike Fighter) della NATO. La ridotta capacità di essere scoperti dai radar (“invisibilità”) e l’innovativa capacità (Net – centric)  per il pilota di comunicare e condividere le informazioni essenziali ne caratterizzano la superiorità aerea in campo militare.

Il programma JSF (Joint Strike Fighter)

 Come ha spiegato il gen. B.A. Giovanni Balestri, Direttore Programma JSF,  ai giornalisti dell’Unione Giornalisti Scientifici Italiani (UGIS) in visita al centro FACO di Cameri, il programma JSF ebbe inizio nell’ormai lontano 1996. Esso venne creato per sostituire molti velivoli mantenendo bassi i costi di sviluppo, produzione e operativi. Il progetto si è evoluto sviluppando  l’aereo da combattimento  JSF - F-35 Lightning II ( https://www.f35.com/ ),  detto anche Lockheed Martin F-35 Lightning II (dal nome della società produttrice).

Il coinvolgimento italiano

  La partecipazione dell’Italia al programma iniziò nel 2002. Nel 2009 il Parlamento italiano approvò l’acquisto degli apparecchi per ammodernare la flotta aerea della Difesa e la realizzazione di una linea nazionale di assemblaggio e verifica finale. Da allora il coinvolgimento crescente dell’Italia ha portato al raggiungimento di importanti traguardi. Il primo volo del primo velivolo assemblato in Italia risale al settembre 2015 ( https://www.f35.com/media/videos-detail/interviews-from-the-first-flight-of-italys-f-35a/P24/ ). Nel febbraio 2016 venne effettuata  la prima trasvolata atlantica nella storia del programma JSF. L’Italia è stato  il primo paese  ad attivare una base operativa JSF al di fuori dei confini statunitensi (http://www.aeronautica.difesa.it/mezzi/mlinea/Pagine/JSF.aspx ).

 

Il velivolo e le sue varianti

 Per contenere i costi di produzione, condividendo i componenti, sono state realizzate tre varianti di un singolo velivolo:

        F-35A - variante a decollo ed atterraggio convenzionale (CTOL)  (Conventional Take Off and Landing)

        F-35B - variante a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) ( Short Take Off And Vertical Landing)

        F-35C - variante per portaerei ( CATOBAR) (Catapult Assisted Take Off But Arrested Recovery).

Gli F-35  costruiti e consegnati a una decina di paesi sono circa 280. Essi vengono gestiti da 580  piloti  e  da 5600 addetti alla manutenzione distribuiti in 15 basi militari nel mondo.  Per il 2018 è in  programma la costruzione di circa 90 velivoli. Dati  e numeri di pubblico dominio sugli apparecchi si possono trovare all’indirizzo internet:  https://www.f35.com/media/videos-detail/f-35-by-the-numbers1

 

Il sito di Cameri

  L’intero sito occupa circa 500.000 m2 e comprende una ventina di fabbricati (produttivi, tecnologici, logistici e di servizio)  con una superficie coperta di oltre 100.000  m2. Lo stabilimento ( FACO JSF – F35) è posto all’interno dell’aeroporto militare ed è destinato alla produzione di componenti alari ed all’assemblaggio finale di velivoli Lockheed Martin F35 Lightning II.

Le attività produttive per l’F-35 presso lo stabilimento italiano sono iniziate nel luglio 2013. A Cameri vi è  la seconda linea di produzione di cassoni alari degli F -35 che si aggiunge alla linea principale gestita in proprio da Lockheed Martin negli Stati Uniti. L’impianto italiano,  unica FACO esistente al di fuori degli Stati Uniti, è destinato a diventare  centro di supporto logistico a livello europeo per gli F-35. La FACO,  di proprietà del Governo italiano, è gestita dalla Divisione Velivoli di Leonardo (http://www.leonardocompany.com/-/f-35-jsf)   in collaborazone con Lockheed Martin (https://www.lockheedmartin.com/) .

 

Linee di assemblaggio

 Il percorso lungo le linee di assemblaggio per vedere come si costruisce l’apparecchio è estremamente interessante e suggestivo. L’alta tecnologia si combina con l’abilità artigianale e la precisione degli operatori. Tutti i procedimenti  sono sottoposti a continui e ripetuti  controlli sul lavoro eseguito. Anche il profano riesce ad apprezzare la complessità tecnologica dell’intero processo e a penetrarne alcuni aspetti come l’applicazione delle tecnologie  (stealth ), che permettono di ridurre la visibilità degli apparecchi  ai radar, e l’assemblaggio dei componenti alari, contenenti una selva di cavi e tubazioni che poi saranno  immersi nel carburante.

 

Il Galileo