Le mostre

L’UNIVERSO E GLI ARTISTI ASTROFOTOGRAFI:

LUCA DE BONO

 

Spazio Tadini, Milano, Via Jommelli 27, è protagonista l’astrouniverso visto dagli artisti fino all’8 luglio 2018

 

di Pia Bassi

astrofila CAM

 

  Luca De Bono

         L’Universo dove noi viviamo ispira da sempre gli artisti del quale spesso fanno interpretazioni di fantasia o realistiche grazie alle attuali tecnologie osservative che penetrano i segreti della sua nascita o almeno tentano di avvicinarsi sempre più, anche con i robot. Tutti conosciamo la famosa cometa che Giotto dipinse nella Cappella degli Scrovegni a Padova o le rutilanti stelle di Van Gogh sopra un campo di grano. Pittori contemporanei come Salvo Maria Ruta, siciliano, astrofilo, ha interpretato la chioma di Berenice che d’estate si estende nella sua vasta bellezza, la notte stellata a Ostrawa o le numerose nebulose e galassie che il pittore toscano Gianfranco Bianchi ha realizzato realisticamente in dripping e sketching con acrilico e smalto. Anche Italo Mazzei pittore calabrese ed astrofilo si immerge nell’universo delle costellazioni e le intrappola in fili di rame e d’argento, racchiudendo le loro storie che tutta l’umanità conosce da secoli e ripete, come fa da anni l’esimio astrofilo del Planetario di Milano, Franco Bertucci il mercoledì quando spiega il cielo del mese ai soci del CAM.

NEBULOSA TESTA DI CAVALLO DI GIANFRANCO BIANCHI

         Luca De Bono, milanese, 44 anni, mischia i vari stili con la astrofotografia, la sua passione fin da ragazzo cultore di strumenti moderni ed antichi dei quali è collezionista.  ore ed ore di posa nel silenzio più assoluto sotto la volta stellata. Scrive di lui il critico Roberto Mutti: “Luca De Bono è un esperto cultore di questo genere fotografico e riprende con grande perizia il cielo notturno riuscendo ad ottenere ottimi risultati anche quanto punta i suoi strumenti sulla volta celeste milanese che per molte ragioni – riflessi dell’illuminazione urbana e qualità dell’atmosfera – non è l’ottimale punto di osservazione. Eppure i risultati sono sorprendenti e ci mostrano galassie dalle forme così affascinanti da essere state battezzate con nome poetici, costellazioni che tante volte inseguiamo nel cielo, nebulose e ammassi di stelle che si alternano a spazi vuoti trasmettendoci un senso di spaesamento. Accanto agli esiti che con più puntualità corrispondono ai parametri della astrofotografia, però, De Bono inserisce una riflessione originale sul rapporto fra scienza ed estetica con sei lavori che accostano al bianconero con cui la fotografia di documentazione sa ben esprimersi al colore proprio della pittura che così comunica la sua libertà creativa. In tal modo questa mostra diventa un omaggio intenso e profondo alla capacità dell’uomo di rapportarsi con la natura per scoprire in questa come in sé stesso il senso profondo della bellezza”. 

Costellazione Orione di Italo Mazzei

         Noi percepiamo la luce delle stelle che arriva nella nostra retina, noi piccolo puntino azzurro nell’Universo immenso, chi mai ci troverà? Dopo milioni di anni luce, la luce delle stelle viene a noi per farci sognare: l’arte è un sogno, un bene prezioso per tutti gli esseri terrestri…

Il Galileo