Notizie in pillole

 

 

 

*La bolletta elettrica annuale di un’impresa medio-piccola italiana è più cara di 70mila euro rispetto a un’analoga PMI francese. È quanto emerge dall’Analisi Trimestrale del Sistema energetico dell’ENEA che nel periodo luglio-settembre 2018 evidenzia come i prezzi dell’energia elettrica per le PMI siano aumentati del 10% (rispetto al III trimestre 2017), mentre quelli per le famiglie abbiano raggiunto i massimi del decennio. Consumi energetici complessivi in frenata ed emissioni di CO2 in leggero calo.

Per la notizia completa: http://www.enea.it/it/Stampa/news/energia-rallentano-i-consumi-prezzi-elettricita-per-le-famiglie-ai-massimi-degli-ultimi-10-anni

 

*L’ufficio stampa del CNR ha diffuso una nota del dott. Michele BrunettI, responsabile della Banca dati di climatologia storica dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche CNR-ISAC di Bologna, sul 2018 risultato l’anno più caldo dal 1800 per l’Italia.

Il 2018 è stato l’anno più caldo dal 1800 ad oggi per l’Italia. Con una anomalia di +1.58°C sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000) ha superato il precedente record del 2015 (+1.44°C sopra la media).

A parte i mesi di febbraio (con un’anomalia negativa) e marzo (in media rispetto al trentennio di riferimento), tutti gli altri dieci mesi del 2018 hanno fatto registrare anomalie positive e nove di essi di oltre 1°C rispetto alla media.

Particolarmente eccezionali sono stati i mesi di gennaio (il secondo gennaio più caldo dal 1800 ad oggi con una anomalia di +2.37°C rispetto alla media) e aprile (il più caldo di sempre, con un’anomalia di +3.50°C rispetto alla media).

L’anomalia del 2018, se presa in esame singolarmente, non ci permette di trarre conclusioni relativamente alle tendenze in atto; tuttavia, se vista nel contesto degli ultimi 220 anni di storia climatica dell’Italia, è l’ennesima conferma del fatto che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante per il nostro paese. Significativo è il fatto che tra i 30 anni più caldi dal 1800 ad oggi 25 siano successivi al 1990.

L’eccezionalità del 2018 non ha interessato solo l’Italia, l’anno appena concluso è risultato il più caldo da quando sono disponibili osservazioni anche per Francia, Svizzera, Germania e Austria.

Per maggiori informazioni visitare il sito http://www.isac.cnr.it/climstor/climate_news.html

 

*Il supercomputer CRESCO6 del Centro ENEA di Portici (Napoli) è entrato al 420° posto della lista TOP500 delle infrastrutture di calcolo più potenti al mondo, grazie al raddoppio della potenza arrivata a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops).

Tra i campi di applicazione di CRESCO6: creazione di modelli predittivi su cambiamenti climatici e inquinamento dell’aria con un dettaglio territoriale molto accurato; studio di nuovi materiali per la produzione di energia pulita; simulazioni per la gestione delle infrastrutture critiche; biotecnologie; chimica computazionale; fluidodinamica per il settore aerospaziale; sviluppo di codici per la fusione nucleare.

Per saperne si più:  http://www.enea.it/it/Stampa/news/tecnologia-informatica-cresco6-entra-nella-top500-dei-computer-piu-potenti-al-mondo

 

*Sull’autorevole rivista scientifica Brain sono stati pubblicati i risultati di una ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze e del Dipartimento di Biochimica dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l'Università dell'Insubria (1), che dimostrano in modelli sperimentali che, nel manifestarsi del morbo di Parkinson e delle demenze da corpi di Lewy, l'attivazione della risposta infiammatoria contribuisce in maniera determinante al danno cognitivo indotto da particolari aggregati di proteine (oligomeri) (2), mentre sembra essere ininfluente la presenza o assenza della proteina prionica.

         I dati ottenuti, sia in vitro che in vivo, al contrario di quelli precedentemente pubblicati da un gruppo di ricercatori tedesco, escludono infatti il coinvolgimento della proteina prionica nella tossicità indotta dagli oligomeri della proteina alfa-sinucleina che si accumulano nei cervelli di pazienti.     

         “Tali evidenze - sostiene Gianluigi Forloni, capo del Dipartimento di Neuroscienze del Mario Negri e coordinatore dello studio - contribuiscono ad aumentare le nostre conoscenze sui meccanismi alla base delle alterazioni funzionali evidenziati poi a livello clinico. Queste informazioni sono utili per guidare gli approcci terapeutici che, nel contesto delle malattie neurodegenerative come il Parkinson o l'Alzheimer, sono particolarmente complessi e ancora attendono soluzioni efficaci e capaci di agire sulle cause prime delle patologie”.

         “L'utilizzo di un modello sperimentale semplice - aggiunge Gianluigi Forloni - come l'applicazione di oligomeri di alfa-sinucleina direttamente nei ventricoli cerebrali di animali da esperimento, messo a punto con la collaborazione del Prof. Loredano Pollegioni del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell'Università dell'Insubria, ci permette di studiare in maniera diretta il ruolo patogenetico di questi aggregati che si ritrovano nel cervello dei pazienti”.

         “L’esclusione della proteina prionica è importante - secondo Pietro La Vitola, dottorando al Mario Negri e primo autore di entrambi le pubblicazioni - perché dimostra come nell’originarsi di patologie neurodegenerative, quali l’Alzheimer e le demenze associate al Parkinson, siano coinvolti elementi comuni (oligomeri, neuroinfiammazione) ed elementi di discordanza. La proteina prionica, ad esempio, oltre ad essere coinvolta nelle cosiddette malattie da prioni, sembra avere un ruolo, seppur dibattuto, nel morbo di Alzheimer, ma non nella demenza associata a Parkinson. I nostri dati dimostrano, infatti, come in vitro non ci sia un’interazione diretta tra gli oligomeri di alfa-sinucleina e la proteina prionica e come gli oligomeri mantengano la loro tossicità in animali privi della stessa”.

 

1) La Vitola P, Beeg M, Balducci C, Santamaria G, Restelli E, Colombo L, Caldinelli L, Pollegioni L, Gobbi M, Chiesa R, Forloni G. Cellular prion protein neither binds to alpha-synuclein oligomers nor mediates their detrimental effects. Brain. 2019 Jan 2. doi: 10.1093/brain/awy318. [Epub ahead of print]

 

2) La Vitola P, Balducci C, Cerovic M, Santamaria G, Brandi E, Grandi F, Caldinelli L, Colombo L, Morgese MG, Trabace L, Pollegioni L, Albani D, Forloni G.  Alpha-synuclein oligomers impair memory through glial cell activation and via Toll-like receptor 2. Brain Behav Immun. 2018 Mar; 69:591-602.

Il Galileo