Big “Beng”
Il calendario 2014 dell’Istituto nazionale di fisica nucleare
 
 
(g.p.) I calendari vanno di moda, all’inizio di un anno. Quelli con procaci 
fanciulle (attrici, attricette, indossatrici, fotomodelle, tutte più o meno 
svestite), quelli con giovanotti (attori, attorucoli, indossatori, fotomodelli, 
bellimbusti vari, tutti  più o meno 
vestiti secondo i gusti di chi guarda), quelli con prodotti commerciali da 
promuovere, quelli con vedute cartolinesche e panorami pubblicati dalle agenzie 
di viaggio per promuovere questo o quel pacchetto turistico.
Una volta esisteva soltanto il Calendario Pirelli, 
che metteva in mostra ragazze scultoree, praticamente plastificate, ed 
averlo era difficile. Non era in vendita ma si poteva acquistare al 
mercato nero. Quest’anno ha festeggiato il cinquantenario. Ma adesso fare 
un calendario è un giochetto da ragazzi perché qualsiasi PC, qualsiasi scanner 
offre questa possibilità: basta avere le foto appropriate, passarle in un 
programma ad hoc e vi potete sbizzarrire.
Geniale l’idea dell’INFN per il calendario di quest’anno. Dopo aver fatto 
visitare i laboratori di Frascati dell’INFN ad un gruppo di ragazzi fra i 5 e i 
10 anni, sono sai selezionati i loro disegni ispirati alla loro esperienza. 
Ne è venuto fuori un quadro abbastanza ingenuo che tuttavia dimostra il 
coinvolgimento e l’interesse dei ragazzi per la loro esperienza e per le 
spiegazioni ricevute. Così, Andrea, 5 anni, interpreta il 
Big Bang, che ribattezza Big Beng per un problemino di ortografia, in 
modo piuttosto naïf, mentre Gianmarco, 10 anni, si cimenta in un disegno 
schematico dal titolo “Come è fatto l’acceleratore”. Ma fra le tematiche che 
hanno colpito i ragazzi c’è la materia oscura, il concetto di micro e macro, 
l’esplosione di una supernova e gli scontri di particelle.
Al di là dell’interpretazione che i  ragazzi 
danno ai vari argomenti, si resta colpiti dal loro interesse e viene da dire che 
chi ha avuto l’idea di queste visite guidate ha fatto centro. 
“Poca favilla gran fiamma seconda”, scrive Dante. Chissà che tra questi piccoli 
visitatori non ci sia qualche fisico di domani.
